

La Lazio raggiunge subito storici traguardi: cinque qualificazioni Uefa consecutive, arrivando una volta seconda (stagione 1994/95), due volte terza (stagione 1993/94 e 1995/96), una volta quarta (stagione 1996/97) e una volta quinta (stagione 1992/93). Il capitano Beppe Signori, in cinque stagioni ha vinto 3 titoli di Capocannoniere.
Nella stagione 1997/98, con l'arrivo del nuovo tecnico Sven Goran Eriksson e di campioni quali Mancini, Jugovic e Almeyda, la Lazio torna finalmente a vincere. Si tratta della Coppa Italia, conquistata proprio davanti al suo pubblico il 29 aprile 1998 contro il Milan. La squadra di Eriksson sfiora anche la Coppa Uefa, che perde soltanto nella finale di Parigi sconfitta dall'Inter.
La stagione seguente vede l'arrivo di altri grandi campioni quali Vieri, Salas, Mihajlovic, Stankovic e con il secondo Trofeo che dopo pochi mesi va ad arricchire la bacheca della Società. Sconfiggendo 2-1 a Torino la Juventus, i biancocelesti vincono la Supercoppa di Lega (Trofeo in palio tra la vincitrice della Coppa Italia e quella del Campionato).
Quotata nel listino di Borsa in Piazza Affari dal maggio 1998, la Società Sportiva Lazio S.p.A. diventa ben presto una grande realtà in Italia e all'estero. La Lazio conquista anche l'ultima edizione della Coppa delle Coppe a Birmingham battendo il Real Mallorca 2-1, alla fine di una stagione esaltante durante la quale è per lunghi tratti in testa alla classifica di Serie A, perdendo lo Scudetto per un punto all'ultima giornata.
Arriva nel frattempo la nuova stagione 1999/2000, quella del Centenario. La Lazio è piena di nuovi campioni: nonostante la partenza di Vieri i rafforzamenti rispondono ai nomi di Veron, Sensini, Simeone e Simone Inzaghi. Più tardi a dicembre arriverà anche Fabrizio Ravanelli direttamente dall'Olimpyque Marsiglia. Pronti-via e la Lazio trionfa ancora in Europa: il 27 agosto, nello stupendo scenario di Montecarlo, gli uomini di Eriksson conquistano la Supercoppa Europea contro il Manchester United, vincitore della Champions League 1998/99. I festeggiamenti iniziano il 9 gennaio 2000, con una bellissima festa allo Stadio Olimpico. Nel corso di una stagione difficile, intensa ed esaltante, la Lazio compete fino alla fine su tutti e tre i fronti nei quali è impegnata. Ne conquista due su tre. Fermata nel cammino fin lì trionfale in Champions League, ai quarti di finale dal Valencia di Claudio Lopez, la Lazio conquista all'ultima giornata il secondo Scudetto della sua storia. Al termine di una giornata pazzesca, con la Juventus che perde a Perugia una partita che per via di un acquazzone rischiava di essere interrotta alla fine del primo tempo e la Lazio che, dopo la vittoria sulla Reggina, deve aspettare con 80 mila tifosi altri 45 minuti prima di urlare: CAMPIONI D'ITALIA! Tre giorni più tardi a Milano contro l'Inter la Lazio conquista anche la Coppa Italia grazie ad uno 0-0, che sommato alla vittoria dell'andata per 2-1 regala il terzo trofeo stagionale.
La stagione 2000-2001 dei Campioni d'Italia inizia ufficialmente l'8 settembre 2000 con un'altra grande vittoria. La Lazio di Eriksson vince la Supercoppa di Lega battendo l'Inter allo Stadio Olimpico di Roma per 4 a 3. In grande evidenza gli ultimi due acquisti dell'era Cragnotti: Hernan Crespo e Claudio Lopez. Si tratta della settima vittoria in tre anni della Lazio di Eriksson e Cragnotti. Nel corso della stagione la Lazio cambia l'allenatore: dopo tre anni e mezzo di trionfi la Lazio e Mister Eriksson decidono in comune accordo di lasciarsi da buoni amici. Il giorno del suo 101° compleanno la Società biancoceleste, nel mezzo di una festa bellissima e commovente, saluta tra l'ovazione di migliaia di tifosi il Mister dagli occhi di ghiaccio ma dal cuore d'oro ed accoglie un altro grande personaggio: Dino Zoff, che dichiarandosi un uomo-Lazio smette i panni da Vice Presidente, tra l'altro da poco indossati, ed accetta l'incarico di allenatore. La squadra guidata da Dino Zoff si classifica al terzo posto, qualificandosi per la Champions League.
Nella stagione 2002-2003 torna in biancoceleste Roberto Mancini, questa volta da allenatore, che prende in mano un gruppo voglioso di riscatto. I problemi economici però non mancano e solo grazie al gran lavoro del nuovo gruppo societario subentrato alla famiglia Cragnotti, costretta a lasciare la guida della società alle banche azioniste, per via di un default delle proprie aziende alimentari, la Lazio riesce a rinascere. Mancini e i suoi ragazzi centrano la qualificazione in Champions League e sfiorano la finale della Coppa Uefa. Al secondo anno di panchina, Mancini conquista finalmente un trofeo. Nonostante le difficoltà economiche non abbandonino la società biancoceleste, costringendo la squadra a fare a meno a metà stagione di Conceiçao e Stankovic perché ceduti a gennaio per fare cassa, i ragazzi di Mancini vincono la Coppa Italia TIM 2003-04. Dopo aver eliminato Modena, Parma e Milan (vincendo 2-1 a Milano e 4-0 all'Olimpico), la Lazio batte la Juventus per 2-0 in casa e pareggia 2-2 al Delle Alpi. E' il 12 maggio 2004 e, a trent'anni di distanza dal primo Scudetto, la Lazio conquista la quarta Coppa Italia della sua storia. Anche questa volta alle grandi soddisfazioni seguono le disgrazie e anche questa volta la Lazio rischia grosso, ma viene salvata ancora una volta dall'amore della sua gente, che in massa acquista azioni sul mercato e soprattutto si riversa in massa nelle piazze per gridare attenzione per la situazione della società capitolina.