UNDER 16 | Le parole di mister Alboni: "Una stagione conclusa con sportività, lealtà e lazialità!"

La Lazio abbandona il sogno Scudetto e rende omaggio alla Fiorentina

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Un gesto di sportività indimenticabile per l’Under 16 di mister Alboni che si rende protagonista, in positivo, di un episodio che non è passato inosservato nel panorama nazionale, soprattutto al giorno d’oggi, quando si sente parlare di troppi atti di violenza.

La squadra biancoceleste di capitan Nebuloso perde il quarto di finale di ritorno contro i pari età della Fiorentina. Allo stadio ‘Gino Bozzi’ del capoluogo toscano, sono i viola di mister Capparella a vincere per 2-1. Dopo il 2-2 della sfida d’andata, il match di ritorno è combattuto pallone su pallone per novanta lunghi minuti. Dopo 5 giri di lancette, i capitolini sbagliano un calcio di rigore, mentre al 10’ passano in vantaggio i padroni di casa. Negli ultimi minuti succede di tutto, la Fiorentina raddoppia ed i biancocelesti accorciano le distanze con Zangari, ma al triplice fischio, la Lazio vede sfumare il sogno Scudetto. E’ un solo gol a condannare le aquile classe 2007 con la squadra toscana a staccare il pass per la semifinale.

Emozioni contrastanti sul medesimo terreno di gioco: la Fiorentina festeggia, mentre negli occhi delle giovani aquile si legge la tristezza, qualche lacrima riga i loro volti, ma, nonostante ciò, i ragazzi della Lazio rendono omaggio ai pari età della viola mettendo in scena il ‘pasillo de honor’ prima dell’ingresso negli spogliatoi con il gesto accolto dagli applausi degli spettatori. Onore alla Fiorentina, ma anche alla Lazio perchè allo Stadio ‘Gino Bozzi’ di Firenze la partita è stata vinta dall’Under 16 viola, ma i biancocelesti si sono resi protagonisti di un autentico gesto di sportività e fair play.

Il tecnico Marco Alboni intervenuto ai microfoni ufficiali del Club si dichiara orgoglioso e soddisfatto dei propri ragazzi:

“Non c’era nulla di preparato, anzi era impensabile perché siamo andati a Firenze per vincere la partita e passare il turno. Ci tengo a sottolineare l’agonismo nelle due sfide dove non si sono risparmiati i colpi da ambo le parti anche perché si stava facendo calcio. Ai ragazzi va insegnato che in campo tutto è permesso, le polemiche, le entrate decise ma quando fischia l’arbitro, c’è un regolamento non scritto, che ci porta tutti di nuovo alla realtà e ad accettare il risultato. Per noi era difficile, non siamo andati avanti per un gol di differenza, c’erano tutti i presupposti per un dopo partita nervoso, ma ai ragazzi ho ricordato che fino all’ultimo secondo va onorato il campionato fatto e la maglia che si indossa. I ragazzi son stati portati là con fatica. Giustamente qualcuno iniziava a far scendere le prime lacrime, ma son stati ricompensati nel seguito, con l’ovazione della tribuna gremita da tutti i tifosi e dai dirigenti viola. Una partita che si poteva concludere con nervosismo e le classiche espulsioni del dopo gara, invece, il tutto si è concluso con sportività, lealtà e lazialità di alto livello. Il grande insegnamento è questo, i ragazzi hanno iniziato a prendere consapevolezza più tardi di ciò che avevano fatto. Il discorso alla disciplina va curato con importanza per creare un calciatore a tutto tondo e, in questo caso, hanno imparato una lezione anche a livello umano.”

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