21.06.23
Storia
Il gol di Fiorini contro il Vicenza
36 anni fa la rete che regalò gli spareggi di Napoli
Ci sono istanti che cambiano la vita, il percorso e il destino di una squadra. E anche di una squadra. Istanti che sanno di liberazione: come quella provata al fischio finale del signor D’Elia al termine di Lazio-Vicenza, nella stagione del meno 9. La partita che regalerà l’immortalità a quella con il Campobasso negli spareggi di Napoli. Domenica 21 giugno 1987, i biancocelesti si giocano tutto, tra futuro e passato. Sono passati 36 anni.
Serve solo la vittoria per continuare a sperare, non esistono vie di mezzo. La squadra di Fascetti ci prova dall’inizio, in un Olimpico pieno, ma la porta difesa da Dal Bianco è stregata, sembra una di quelle partite in cui la palla non entrerebbe nemmeno se si giocasse fino al giorno successivo.
Fino al minuto 82, quello che regala a Giuliano Fiorini un ingresso diretto verso l’eternità. Un gol visto all’infinito, che ogni laziale – a prescindere dall’età – conosce ormai a memoria. Podavini mette in mezzo, poi ci pensa Giuliano, con il numero 11, con una giocata prima da 10 e poi da 9.
Riceve spalle alla porta e, in una frazione di secondo, accarezza il pallone con il tacco, girandosi e mandando fuori giri il difensore avversario. Poi beffa il portiere in uscita con un tocco di punta in caduta, quasi come se fosse stata una partita di calcio a 5.
Poi parte la corsa sotto la Nord, la Lazio è ancora viva. Perché non ci sarebbe stato il gol di Poli, senza quello di Fiorini.